Sole 24 Ore
(Carlo Marroni) Il Giubileo della Misericordia è confermato, anche se, dopo gli attentati di Parigi, «è normale» che venga rafforzata la sicurezza. Lo ha detto il segretario di Stato Vaticano, il cardinale Pietro Parolin, a margine di un convegno dell' Opera Romana Pellegrinaggi. «Oggi ci sentiamo tutti minacciati, quindi è logico che anche per quanto riguarda il Vaticano, soprattutto in vista di questo appuntamento che vedrà convergere a Roma un certo numero di persone» ci siano maggiori preoccupazioni, ha aggiunto Parolin. «Sappiamo che ci sono queste minacce ma la preparazione in vista del Giubileo continua. Non ci sono decisioni che interrompono lo svolgimento» dell' Anno Santo. «Anche grazie al rafforzamento delle misure di sicurezza si spera che vada tutto bene». Non solo: «Finora non ho visto nessun cambiamento in Vaticano, certo dopo quel che è accaduto nessuno è esente da minaccia o pericolo. Non dobbiamo cedere alla paura, perché è quello che questi terroristi vogliono, dobbiamo andare avanti» ha aggiunto. Tra 10 giorni il Papa partirà per un viaggio in Africa, con una tappa di un giorno nella Repubblica Centroafricana, paese dove è in corso una guerra civile: nei giorni scorsi è emerso qualche dubbio sul mantenimento del programma ma Parolin ha confermato che «rimangono le tre tappe, poi si vedrà in base alla situazione sul terreno». Su quanto accaduto a Parigi Parolin, in una intervista al giornale cattolico francese La Croix, ha detto che «Non è possibile tollerare la violenza indiscriminata» e dunque, come ha detto il Papa lo scorso anno, è possibile fermare l' aggressore ingiusto. E ha citato a questo proposito il catechismo della Chiesa cattolica, spiegando che per uno Stato è giusto difendersi, proteggere i suoi cittadini e respingere i terroristi. Ma «nel caso di un intervento dall' esterno, occorre cercare la legittimazione attraverso le organizzazioni che la comunità internazionale si è data».
(Carlo Marroni) Il Giubileo della Misericordia è confermato, anche se, dopo gli attentati di Parigi, «è normale» che venga rafforzata la sicurezza. Lo ha detto il segretario di Stato Vaticano, il cardinale Pietro Parolin, a margine di un convegno dell' Opera Romana Pellegrinaggi. «Oggi ci sentiamo tutti minacciati, quindi è logico che anche per quanto riguarda il Vaticano, soprattutto in vista di questo appuntamento che vedrà convergere a Roma un certo numero di persone» ci siano maggiori preoccupazioni, ha aggiunto Parolin. «Sappiamo che ci sono queste minacce ma la preparazione in vista del Giubileo continua. Non ci sono decisioni che interrompono lo svolgimento» dell' Anno Santo. «Anche grazie al rafforzamento delle misure di sicurezza si spera che vada tutto bene». Non solo: «Finora non ho visto nessun cambiamento in Vaticano, certo dopo quel che è accaduto nessuno è esente da minaccia o pericolo. Non dobbiamo cedere alla paura, perché è quello che questi terroristi vogliono, dobbiamo andare avanti» ha aggiunto. Tra 10 giorni il Papa partirà per un viaggio in Africa, con una tappa di un giorno nella Repubblica Centroafricana, paese dove è in corso una guerra civile: nei giorni scorsi è emerso qualche dubbio sul mantenimento del programma ma Parolin ha confermato che «rimangono le tre tappe, poi si vedrà in base alla situazione sul terreno». Su quanto accaduto a Parigi Parolin, in una intervista al giornale cattolico francese La Croix, ha detto che «Non è possibile tollerare la violenza indiscriminata» e dunque, come ha detto il Papa lo scorso anno, è possibile fermare l' aggressore ingiusto. E ha citato a questo proposito il catechismo della Chiesa cattolica, spiegando che per uno Stato è giusto difendersi, proteggere i suoi cittadini e respingere i terroristi. Ma «nel caso di un intervento dall' esterno, occorre cercare la legittimazione attraverso le organizzazioni che la comunità internazionale si è data».