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(a cura Redazione "Il sismografo")
(Luis Badilla - Francesco Gagliano) Quasi trenta anni fa, il 13 aprile 1986, Giovanni Paolo II fu il primo Successore di Pietro a far visita ad una sinagoga (Discorso). Lo fece proprio a quella di Roma, chiamata il "Tempio Maggiore", dove ora si recherà Papa Francesco il 17 gennaio 2016. Dopo Papa Wojtyla, sei anni fa, Benedetto XVI, il 17 gennaio 2010, si recò in visita alla stess famosa sinagoga romana (Discorso).
Quella di Papa Bergoglio, fra due mesi, sarà dunque la terza volta che il Vescovo di Roma visita il principale tempio ebreo della sua diocesi.

Da ricordare che Papa Benedetto XVI nel corso del suo pontificato oltre al Tempio Maggiore in Roma visitò prima altre due sinagoghe: la prima, il 19 agosto 2005, Colonia (Germania - Discorso) e la seconda il 18 aprile 2008, “Park East”, New York (Stati Uniti - Discorso).
Quindi, tre Papi hanno visitato templi ebrei: Giovanni Paolo II (una volta), Benedetto XVI (tre volte) e Papa Francesco (una volta, il 17 gennaio 2016).
La visita del Santo Padre coincide con la  27ª Giornata della Chiesa italiana per l’approfondimento e lo sviluppo del dialogo tra  cattolici ed ebrei.
Viste - Date
Giovanni Paolo II (13 aprile 1986 - Tempio Maggiore - Roma)
Benedetto XVI (17 gennaio 2010 -
Tempio Maggiore - Roma)
Benedetto XVI (19 agosto 2005, Sinagoga, Colonia, Germania)
Benedetto XVI (18 aprile 2008, Washington, USA)
Papa Francesco (17 gennaio 2016 - Tempio Maggiore - Roma
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SINAGOGA
«Sinagoga» è un termine ebraico che indica uno speciale «luogo di riunione», un'«assemblea». La parola “sinagoga” è una traduzione al greco del termine ebraico Beit Kenneset: “Casa di riunione”.
Le prime sinagoghe. Non esistono fonti concordi sull’origine delle sinagoghe. Secondo alcuni studiosi la sinagoga, come luogo di culto e come istituzione ebraica, nacque nel periodo dell’Esilio babilonese (597 – 537 a. C.), dopo la distruzione del primo Tempio. Tornando in Israele gli ebrei esuli portarono questa nuova istituzione che nel frattempo era diventata centrale nella fede ebraica, anche perché rappresentò una svolta. Infatti, la comparsa della “sinagoga” rappresenta un passaggio dell’ebraismo incentrato sul culto sacrificale, a quello imperniato invece sullo studio, l'insegnamento e la meditazione della Legge. Ad ogni modo le ricerche archeologiche attestano l’esistenza di sinagoghe in epoca post-erodiana (epoca del secondo Tempio). Dalla fine del II d.C. cominciano a sorgere molte sinagoghe in diversi luoghi, anche fuori di Terra Santa e spesso sono edifici riccamente adornati. Per lunghi secoli fu proibito agli ebrei vivere in una città dove non ci fosse una sinagoga.
Rilevanza del tempio. La sinagoga rappresenta, nelle religioni dell’Antico Oriente, una vera e radicale innovazione poiché è il primo luogo di culto in cui i fedeli possono assistere collettivamente ad un insieme di riti. Questa “modalità” sarà poi ripresa, anche se con delle modifiche, sia nel caso delle chiese cristiane sia in quello delle moschee. Inoltre sono le prime sinagoghe a dare ospitalità ai viaggiatori così come a consentire, oltre allo svolgimento di cerimonie squisitamente religiose, anche manifestazioni più laiche. Perciò sin dagli inizi le sinagoghe si collocano al centro della vita quotidiana di tutte le comunità ebraiche.
Alcune sinagoghe nel mondo. La sinagoga più grande del mondo si trova a New York e la più grande d’Europa a Roma seguita da quella di Budapest. La più antica sinagoga europea si trova a Barcellona (Spagna), seguita da quella di Worms (in Germania). Sinagoghe gotiche importanti invece sono quelle di Praga e di Cracovia. Grandiose sono le due sinagoghe in stile andaluso: la Sinagoga di Santa María la Blanca e la Sinagoga del Tránsito di Toledo (Spagna). In Italia, esistono molte sinagoghe: oltre 100 Per gli ebrei romani la Sinagoga rappresenta, oltre che un luogo di preghiera, un fondamentale punto di riferimento culturale ed ospita una mostra permanente della Comunità israelitica di Roma. Fanno capo alla sinagoga, tutti gli organismi religiosi ed amministrativi che regolano la vita della comunità ebraica di Roma. I 15.000 ebrei romani, non tutti residenti al ghetto, danno vita alla più numerosa ed importante comunità italiana e, pur mantenendo la propria identità, sono modello di integrazione nel tessuto culturale della città.
IL TEMPIO MAGGIORE
Sinagoga di Roma

Nel 1889 a Roma fu indetto un concorso per la costruzione della nuova sinagoga della capitale. Alla fine furono selezionati due progetti. Nel 1897 la Comunità ebraica acquistò dal Comune di Roma l'area tra Lungotevere Cenci e via del Portico d'Ottavia. Nel 1899 fu scelto il progetto degli architetti Osvaldo Armanni e Vincenzo Costa, ispirato a motivi assiro-babilonesi e dell'Art Nouveau. I lavori, iniziati nel 1901, terminarono nel 1904 ed il 29 luglio dello stesso anno il Tempio Maggiore di Roma fu inaugurato.
Per la comunità ebraica e quindi per i progettisti era fondamentale che il Tempio fosse grande e visibile da ogni punto panoramico della città e, di fatto, oggi il Tempio Maggiore si presenta come un edificio di grandi dimensioni, molto visibile e con un aspetto solido e massiccio. Si tratta di un fabbricato che poggia su una base quadrata, e sormontata da una grossa cupola. Internamente l'edificio è diviso in due piani: uno sottoterra e l'altro a livello della strada. Sul piano stradale, attraversando i grandi cancelli e dopo qualche scalino, si entra direttamente nella sinagoga che si presenta divisa in una grande stanza centrale e due piccole navate laterali in fondo alle quali ci sono due piccoli Aron Ha-Kodesh (Arca santa) provenienti dalle vecchie “scòle”(1) . Nella parete rivolta ad oriente è ben visibile l'imponente Aron Ha-Kodesh del Tempio Maggiore. Su tre lati del tempio (escluso quello dove ha sede l'Aron) in posizione rialzata, c’è la zona dedicata alle sole donne (il matroneo). Tutto l'interno della sinagoga, compresa la cupola, è riccamente decorato con motivi orientali. Il piano posto sotto il livello del terreno ospita il ricco museo della comunità ebraica di Roma e una stanzetta dove ha sede una piccola sinagoga, chiamata “Tempio spagnolo”, allestita con parte degli arredi provenienti dalle cinque scòle un tempo esistenti all'interno del ghetto. Nel museo ebraico sono visibili diversi indumenti della tradizione ebraica, un Aron Ha-Kodesh e un candelabro provenienti dagli arredi delle famose cinque scòle. Nel seminterrato dell'edificio ha trovato recentemente sistemazione il Museo ebraico. A Roma il Tempio Maggiore è storicamente e religiosamente inseparabile dal ghetto. Quando Roma divenne la capitale del Regno d’Italia, “il ghetto, secondo le note web del Museo Ebraico, versava in condizioni igieniche disperate. Bisognava abbattere le case sul Tevere per costruire gli argini, e in generale tutta la zona era un simbolo di vergogna e di degrado. La Comunità Ebraica di Roma e l'amministrazione civica decisero insieme di radere il ghetto al suolo. Alla fine dell'Ottocento la distruzione era quasi del tutto compiuta. Il perimetro del ghetto fu ripartito in quattro isolati, uno dei quali venne destinato al Tempio Maggiore”. “L'imponente edificio, costruito in stile eclettico con rimandi all'architettura greca ed assira, ha una pianta a croce greca, orientata verso est. Lo sormonta una cupola di alluminio traslucido. L'interno è di grande effetto monumentale, per le decorazioni geometriche e floreali dai colori vivaci, che si ripetono sulle pareti e sulla cupola, ad opera dei pittori Annibale Brugnoli e Domenico Bruschi, e sulle vetrate di Cesare Picchiarini. Dalle Cinque Scòle provengono i due seggi della bimà, e i due armadi per i rotoli della Bibbia nelle navate laterali: preziose opere di marmi colorati, risalenti ai secoli XVI-XVII.
Il Tempio Spagnolo. L'edificio ospita anche gli uffici della Comunità Ebraica di Roma, l'Ufficio Rabbinico, il bagno rituale, il Tempio Spagnolo (Sinagoga catalana), l'Archivio Storico e il Museo Ebraico di Roma”. (2)   All'epoca delle Cinque Scòle gli ebrei di rito sefardita o spagnolo pregavano nella Scola Catalana e nella Scola Castigliana. Distrutte le Scòle nel 1908, un tempio sefardita fu costruito sul Lungotevere Sanzio, su progetto degli stessi architetti Costa e Armanni che avevano eretto il Tempio Maggiore. L'edificio ospitava anche le scuole ebraiche, che si allargarono progressivamente finché nel 1932 il Tempio Spagnolo dovette essere spostato nel seminterrato del Tempio Maggiore, dove si trova ancora oggi. Nel 1948 il Tempio Spagnolo fu ristrutturato e abbellito con gli arredi di marmi colorati provenienti dalle Cinque Scole, la cui atmosfera è ancora qui presente per la struttura della sala e la disposizione degli arredi, con l'aron e la tevà posti di fronte, sui lati maggiori. L'armadio per i rotoli della Bibbia proviene da Scola Nuova, mentre i due seggi di marmo pavonazzetto erano a Scola Catalana. Il pulpito ottocentesco era in origine nella sinagoga Castigliana. (Nota tratta dal sito del Museo Ebraico - "Le sinagoghe").
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(1)  Le 5 scuole ebraiche in passato funzionavano tutte in un solo palazzo oggi inesistente ed erano la Scòla Nova, la Scòla del Tempio, la Siciliana di rito italiano, la Castigliana di rito spagnolo e la Catalana.
(2)  Museo Ebraico