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Vaticano
Il viaggio del Papa in Africa per il cardinale F. Arinze "è un atto d'amore"
a cura redazione Il sismografo
(Francesco Gagliano) Alla vigilia della partenza di Papa Francesco per l'Africa, quando molti si interrogano sul perché di questa scelta del Pontefice e si moltiplicano gli appelli affinché sospenda il viaggio per evidenti ragioni di sicurezza, Elisabetta Piquè ha intervistato il cardinale nigeriano Francis Arinze per cercare di cogliere meglio lo spirito e le motivazioni ultime dell'imminente XI Viaggio apostolico. Si tratta infatti di una visita importante, come si sottolinea da più parti, che si realizza in un momento estremamente delicato e incerto, all'indomani degli attacchi terroristici a Parigi e Bamako, capitale del Mali.
Nei tre Paesi che visiterà il Papa - Kenya, Uganda e Repubblica Centrafricana - da tempo accanto a gravi probemi socio-economici endemici hanno la meglio situazioni di grave instabilità politico-istituzionale nonché vere ondate di terrorismo. La situazione più delicata è senz'altro quella della Repubblica Centrafricana dove il solo fatto dell'esistenza di un Governo di transizione evidenzia quanto sia precaria e incerta la dialettica democratica, costituzionale e civile. In questa nazione, tra l'altro, da oltre un anno si susseguono periodiche ondate di scontri militari fra gruppi sociali e politici rivali che non di rado si presentano come conflitto interreligioso, cosa smentita da quasi tutti i leader politici e religiosi del Paese. L’imam Omar Kobine Layama, che a Bangui ha vissuto un tempo nella casa dell’Arcivescovo, ha ribadito con convinzione tempo fa: “Noi siamo qui, insieme, per dimostrare che la responsabilità di questa guerra non è da attribuire alle divisioni religiose, ma a milizie quali Lra (l’Esercito di Resistenza del Signore di Joseph Kony), la Seleka e gli Antibalaka”. Lo stesso appello è  ribadito da tre anni dall'Arcivescovo di Bangui, Dieudonné Nzapalainga e il pastore protestante Rev. Nicolas Guérékoyaméné-Gbangou. La giornalista de La Nacion, Elisabetta Piqué, ha chiesto al  cardinale Francis Arinze - 83 anni, già Prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti dal 2002 al 2008quale sia il significato di questo primo viaggio in Africa di Papa Bergoglio, il primo Papa non europeo a visitarla e proveniente da un'area del globo - l'America Latina- emergente come quella africana. "Un grande dono d'amore", ha risposto il cardinale africano e poi ha spiegato che questo è il cuore del viaggio: un incoraggiamento alla ricerca del dialogo tra cristiani e musulmani, in un continente che sta conoscendo una crescita esponenziale dei fedeli cristiani. Un messaggio - ha aggiunto il cardinale Arinze - che il Pontefice vuole trasmettere proprio in un paese dilaniato dai conflitti e nostante l'allerta per la sicurezza, a riprova dell'amore che il pastore prova per il suo gregge. Quanto detto dal cardinale nigeriano è molto visibile nella scelta delle categorie sociali che il Papa incontrerà nei tre Paesi: giovani, poveri, sfollati, rifugiati, vittime del terrorismo e operatori della pastorale fortemente impegnati nell'assistenza e accompagnamento di questi popoli africani.