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(a cura Redazione "Il sismografo")
*** Messa a Santa Marta: l'omelia del Santo Padre
Il mondo ritrovi la strada della pace «proprio alla porta di questo giubileo della misericordia». È il grido lanciato da Papa Francesco nella messa celebrata giovedì mattina, 19 novembre, nella cappella della Casa Santa Marta. «Gesù ha pianto» ha subito affermato Francesco nell’omelia, rilanciando le parole del passo evangelico di Luca (19, 41-44). Quando infatti «fu vicino a Gerusalemme», il Signore «alla vista della città pianse». E perché? È Gesù stesso a rispondere: «Se avessi compreso anche tu, in questo giorno, quello che porta alla pace! Ma ora è stato nascosto ai tuoi occhi».
Dunque, egli «pianse perché Gerusalemme non aveva compreso la strada della pace e aveva scelto la strada delle inimicizie, dell’odio, della guerra». «Oggi Gesù è in cielo, ci guarda» — ha ricordato Francesco — e «verrà da noi qui sull’altare». Ma «anche oggi Gesù piange, perché noi abbiamo preferito la strada delle guerre, la strada dell’odio, la strada delle inimicizie».
- “Ma anche oggi Gesù piange. Perché noi abbiamo preferito la strada delle guerre, la strada dell’odio, la strada delle inimicizie. Siamo vicini al Natale: ci saranno luci, ci saranno feste, alberi luminosi, anche presepi … tutto truccato: il mondo continua a fare la guerra, a fare le guerre. Il mondo non ha compreso la strada della pace”.
- “Cosa rimane? Rovine, migliaia di bambini senza educazione, tanti morti innocenti: tanti!, e tanti soldi nelle tasche dei trafficanti di armi. Una volta, Gesù ha detto: ‘Non si può servire due padroni: o Dio, o le ricchezze’. La guerra è proprio la scelta per le ricchezze: ‘Facciamo armi, così l’economia si bilancia un po’, e andiamo avanti con il nostro interesse’. C’è una parola brutta del Signore: ‘Maledetti!’. Perché Lui ha detto: ‘Benedetti gli operatori di pace!’. Questi che operano la guerra, che fanno le guerre, sono maledetti, sono delinquenti. Una guerra si può giustificare – fra virgolette – con tante, tante ragioni. Ma quando tutto il mondo, come è oggi, è in guerra, tutto il mondo!: è una guerra mondiale – a pezzi: qui, là, là, dappertutto … - non c’è giustificazione. E Dio piange. Gesù piange”.
- “E mentre i trafficanti di armi fanno il loro lavoro – prosegue Francesco – ci sono i poveri operatori di pace che soltanto per aiutare una persona, un’altra, un’altra, un’altra, danno la vita”. Come fece “un’icona dei nostri tempi, Teresa di Calcutta”. Contro la quale pure, osserva, “con il cinismo dei potenti, si potrebbe dire: ‘Ma cosa ha fatto quella donna? Ha perso la sua vita aiutando la gente a morire?”. Non si capisce la strada della pace…”:
- “Ci farà bene anche a noi chiedere la grazia del pianto, per questo mondo che non riconosce la strada della pace. Che vive per fare la guerra, con il cinismo di dire di non farla. Chiediamo la conversione del cuore. Proprio alla porta di questo Giubileo della Misericordia, che il nostro giubilo, la nostra gioia sia la grazia che il mondo ritrovi la capacità di piangere per i suoi crimini, per quello che fa con le guerre”.

*** Udienza ai partecipanti alla Conferenza Internazionale promossa dal Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari (per la Pastorale della Salute). Discorso del Santo Padre
Cari fratelli e sorelle,
grazie per la vostra accoglienza! Ringrazio Sua Eccellenza Mons. Zygmunt Zimowski per il cortese saluto che mi ha rivolto a nome anche di tutti i presenti, e do il mio cordiale benvenuto a voi, organizzatori e partecipanti di questa trentesima Conferenza Internazionale dedicata a “La cultura della salus e dell’accoglienza al servizio dell’uomo e del pianeta”. Un grazie sentito a tutti i collaboratori del Dicastero.
(Testo)

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-  "Tutte le persone – veramente tutte – sono importanti agli occhi di Dio."