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Vaticano
All’Angelus il Pontefice parla dell’imminente viaggio in Kenya, Uganda e Repubblica Centroafricana. Pace e prosperità per l’Africa
L'Osservatore Romano
E in due videomessaggi ricorda che i giovani sono la risorsa più grande del continente. Pace e prosperità per le care terre del Kenya, dell’Uganda e della Repubblica Centroafricana: le ha invocate Papa Francesco a pochi giorni dall’imminente partenza per il suo primo viaggio in Africa. Al termine dell’Angelus di domenica 22 novembre, dopo aver dedicato la sua riflessione alla solennità di Cristo re, il Pontefice ha chiesto ai numerosissimi fedeli presenti in piazza San Pietro di pregare per la visita che si svolgerà da mercoledì 25 a lunedì 30.
Nel frattempo, nei Paesi interessati, sono stati diffusi due suoi videomessaggi. In quello alle popolazioni del Kenya e dell’Uganda — in lingua inglese — ha sottolineato di voler portare un «messaggio di riconciliazione, perdono e pace». Alla comunità cattolica, ha aggiunto, intende chiedere «di aprire il cuore ai poveri e ai bisognosi» e ai credenti delle altre religioni e alle persone di buona volontà di «promuovere la comprensione e il rispetto reciproci» e di «sostenersi gli uni gli altri, come membri della nostra unica famiglia umana». Infine ha rivolto un pensiero ai giovani, «che sono la risorsa più grande per un futuro di solidarietà, pace e progresso».
In quello ai fedeli del Centroafrica, in lingua francese, Francesco ha espresso l’auspicio che la visita «possa contribuire a guarire le ferite e ad aprire un futuro più sereno» per il Paese «e per tutti i suoi abitanti». Esso infatti, ha ricordato, «vive da troppo tempo in una situazione di violenza e d’insicurezza», con molte «vittime innocenti». Ecco allora che il fine del viaggio papale è portare, «in nome di Gesù, il conforto della consolazione e della speranza». Perciò, indipendentemente dalle etnie e dalle religioni professate, Francesco si reca nella Repubblica Centroafricana «come messaggero di pace», per «sostenere il dialogo interreligioso» e «incoraggiare la coabitazione pacifica».
Nel messaggio il Papa ha anche rivelato le proprie aspettative per la sua «prima volta nel continente africano, così bello e così ricco per la sua natura, le sue popolazioni e le sue culture», rivelando di aspettarsi «belle scoperte e incontri arricchenti». Quindi, dopo aver commentato il tema della tappa a Bangui — «Passiamo all’altra riva» — che invita le comunità cristiane «a guardare risolutamente avanti», ha incoraggiato «a rinnovare il rapporto con Dio e con i fratelli, per edificare un mondo più giusto e fraterno».
Infine Papa Francesco ha espresso particolare gioia per la possibilità di aprire — «un po’ in anticipo» sul calendario — l’anno giubilare della misericordia. E in proposito ha concluso con la speranza che esso «sarà l’occasione provvidenziale di un autentico perdono, da ricevere e da dare, e di un rinnovamento nell’amore».
L'Osservatore Romano, 24 novembre 2015.