L'Osservatore Romano
Duemiladuecento partecipanti, sessanta vescovi e settantotto rettori di ateneo, in rappresentanza delle oltre duecentomila istituzioni educative cattoliche sparse nel mondo. Sono i numeri del congresso mondiale che si svolgerà a Roma dal 18 al 21 novembre, sul tema «Educare oggi e domani. Una passione che si rinnova». L’iniziativa, promossa dalla Congregazione per l’Educazione cattolica, è stata presentata nella Sala stampa della Santa Sede venerdì 13 dal cardinale prefetto Versaldi, dall’arcivescovo segretario Zani e da Italo Fiorin, direttore della scuola di alta formazione della Libera università degli studi Maria Santissima Assunta.
Il cardinale prefetto ha ricordato che il congresso si inserisce tra due anniversari: il cinquantesimo della dichiarazione conciliare sull’educazione cristiana, Gravissimum educationis (28 ottobre 1965) e il venticinquesimo della costituzione apostolica Ex corde Ecclesiae sulle università cattoliche (15 agosto 1990). In proposito il cardinale ha anche fatto notare come la Congregazione in questo cinquantennio abbia «approfondito alcuni temi che poi hanno trovato espressione nei documenti pubblicati, e offerti alle Chiese locali, alle congregazioni religiose dal carisma educativo, agli organismi e alle associazioni del settore».
L’arcivescovo segretario ha illustrato il programma del congresso, che si articola in diverse sessioni e luoghi. Quella inaugurale si terrà, nel pomeriggio di mercoledì 18, nell’Aula Paolo VI e avrà tre momenti per ricordare i documenti del magistero: la proiezione di un dvd e la testimonianza di Étienne Verhack, segretario emerito del Comité europeen pour l’education catholique, e Pierre Hurtubise, che è stato vice-presidente della Fédération International des universités catholiques al momento della preparazione della Ex corde Ecclesiae. Seguirà la descrizione — affidata a Fiorin — dei nuovi scenari dell’educazione emersi dalle risposte all’Instrumentum laboris, con i commenti di Anne Cummins, vice-rettore dell’Australian catholic university, e di Philippe Boillat, direttore della divisione diritti umani del Consiglio d’Europa. La sessione conclusiva di sabato 21 sarà divisa in due parti: nella prima la sintesi dei lavori è affidata al superiore generale degli scolopi Pedro Aguado, con alcuni commenti da parte dell’argentina Nieves Tapia, del gesuita Antonio Spadaro, direttore della «Civiltà Cattolica», e di Jan de Groof, docente di diritto internazionale a Bruxelles e a Tilburg. La seconda sarà articolata in brevi testimonianze da scuole e università cattoliche del mondo con le risposte e l’intervento conclusivo del Papa.
L'Osservatore Romano, 14 novembre 2015.
Duemiladuecento partecipanti, sessanta vescovi e settantotto rettori di ateneo, in rappresentanza delle oltre duecentomila istituzioni educative cattoliche sparse nel mondo. Sono i numeri del congresso mondiale che si svolgerà a Roma dal 18 al 21 novembre, sul tema «Educare oggi e domani. Una passione che si rinnova». L’iniziativa, promossa dalla Congregazione per l’Educazione cattolica, è stata presentata nella Sala stampa della Santa Sede venerdì 13 dal cardinale prefetto Versaldi, dall’arcivescovo segretario Zani e da Italo Fiorin, direttore della scuola di alta formazione della Libera università degli studi Maria Santissima Assunta.
Il cardinale prefetto ha ricordato che il congresso si inserisce tra due anniversari: il cinquantesimo della dichiarazione conciliare sull’educazione cristiana, Gravissimum educationis (28 ottobre 1965) e il venticinquesimo della costituzione apostolica Ex corde Ecclesiae sulle università cattoliche (15 agosto 1990). In proposito il cardinale ha anche fatto notare come la Congregazione in questo cinquantennio abbia «approfondito alcuni temi che poi hanno trovato espressione nei documenti pubblicati, e offerti alle Chiese locali, alle congregazioni religiose dal carisma educativo, agli organismi e alle associazioni del settore».
L’arcivescovo segretario ha illustrato il programma del congresso, che si articola in diverse sessioni e luoghi. Quella inaugurale si terrà, nel pomeriggio di mercoledì 18, nell’Aula Paolo VI e avrà tre momenti per ricordare i documenti del magistero: la proiezione di un dvd e la testimonianza di Étienne Verhack, segretario emerito del Comité europeen pour l’education catholique, e Pierre Hurtubise, che è stato vice-presidente della Fédération International des universités catholiques al momento della preparazione della Ex corde Ecclesiae. Seguirà la descrizione — affidata a Fiorin — dei nuovi scenari dell’educazione emersi dalle risposte all’Instrumentum laboris, con i commenti di Anne Cummins, vice-rettore dell’Australian catholic university, e di Philippe Boillat, direttore della divisione diritti umani del Consiglio d’Europa. La sessione conclusiva di sabato 21 sarà divisa in due parti: nella prima la sintesi dei lavori è affidata al superiore generale degli scolopi Pedro Aguado, con alcuni commenti da parte dell’argentina Nieves Tapia, del gesuita Antonio Spadaro, direttore della «Civiltà Cattolica», e di Jan de Groof, docente di diritto internazionale a Bruxelles e a Tilburg. La seconda sarà articolata in brevi testimonianze da scuole e università cattoliche del mondo con le risposte e l’intervento conclusivo del Papa.
L'Osservatore Romano, 14 novembre 2015.