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(Mikhail Gorbaciov) Viviamo in tempi di emergenza. Le crisi interconnesse e simultanee che stanno travolgendo diversi ambiti - clima, energia, politica ed economia - stanno creando un bisogno crescente di cambiamento. Tra questi, il climate change emerge come un pericolo chiaro e presente, che investe l' esistenza stessa. Pertanto, accolgo con favore l' impegno di Green Cross nel voler rivedere i legami tra cambiamento climatico e sviluppo mondiale, esaminando le linee di azione per trovare soluzioni pratiche alle sfide che il mondo deve affrontare nel 21° secolo. A dicembre i leader mondiali si riuniranno a Parigi per negoziare un accordo vincolante, in grado di ridurre le emissioni globali di carbonio. Sarà il ventunesimo vertice Onu sul clima, a partire dal 1992. Purtroppo, questi due decenni di negoziati sul clima sono stati accompagnati da un progressivo aumento delle emissioni e delle temperature. L' Organizzazione meteorologica mondiale ha proclamato il 2014 come l' anno più caldo mai registrato. Gli scienziati del clima dicono che la finestra temporale per affrontare il cambiamento climatico si sta rapidamente chiudendo, ma che possiamo ancora stabilizzare le temperature globali del Pianeta e riportare il mondo su un percorso di sviluppo sostenibile. Infatti, Parigi è l' ultima possibilità per contenere l' aumento di temperatura entro i due gradi centigradi, rispetto ai livelli pre-industriali. La situazione internazionale sta diventando sempre più complessa e preoccupante. Le crescenti tensioni sulla scena mondiale, l' escalation del terrorismo, la violenza etnica e religiosa, la rinascita del nazionalismo e la violazione sistematica dei diritti umani hanno spinto l' agenda della sostenibilità in una dimensione più astratta - sebbene le recenti discussioni e gli incontri bilaterali durante l' Assemblea generale delle Nazioni Unite abbiano ridato vita alle speranze che questa pericolosa tendenza possa essere invertita. Ma il mondo rimane ancora intrappolato in un agonizzante percorso di sviluppo insostenibile, dove resta prioritaria la crescita economica senza alcuna considerazione per le capacità rigenerative delle risorse naturali del Pianeta. Per questo, ci troviamo di fronte a un degrado ambientale implacabile e senza precedenti, al deterioramento e all' eccessivo sfruttamento delle risorse naturali. All' orizzonte si profilano crisi idriche, alimentari ed energetiche, mentre oltre un miliardo di persone vive ancora in condizioni di estrema povertà e la disuguaglianza è chiaramente in crescita. Secondo Oxfam, nel 2016 la ricchezza detenuta dall' 1% della popolazione mondiale supererà quella del restante 99%, a meno che non vengano prese misure adeguate. Chiaramente la politica è in ritardo in questo processo di trasformazione. Questa è la principale ragione del moltiplicarsi delle situazioni di crisi che stiamo affrontando relative a clima, cibo, acqua, energia e povertà. Ci troviamo di fronte a una crisi del nostro modello di sviluppo. Ciò che serve oggi è un dialogo basato sulla consapevolezza del nostro destino comune e sulla comune esposizione a nuove minacce, piuttosto che focalizzarci su inutili lamentele, recriminazioni e frustrazioni reciproche. Dobbiamo mettere da parte i pregiudizi ereditati dalla Guerra Fredda e lavorare insieme per creare un nuovo sistema globale di responsabilità, visione e solidarietà. Nel fare questo collegamento, le iniziative di Green Cross e degli altri attori della società civile, dedicate alla ricerca di soluzioni concrete ai problemi che affliggono il mondo, dovrebbero aiutare ad allontanarsi dalla «roadmap» tradizionale e dallo sviluppare «soluzioni» economicamente e tecnologicamente isolate. Il mondo ha bisogno di una visione complessiva delle problematiche di sviluppo, in tutta la loro diversità e interdipendenza. Il piano per la risoluzione di problemi dovrebbe aiutarci ad abbandonare i tentativi tecnocratici di modernizzare il sistema esistente e a procedere, invece, alla complessiva modernizzazione anche socio-culturale della società. Se vogliamo avere successo, il mondo dovrà avere una vera leadership politica, una visione sistemica e coraggio - piuttosto che una strategia adattativa fatta di piccoli passi - così come un sistema di governance nel quale l' architettura del multilateralismo sia rivitalizzata e adeguata per fronteggiare le sfide interconnesse del 21° secolo. Invito tutti a collaborare insieme per ottenere il miglior risultato possibile dalla Cop 21 di Parigi. *Presidente fondatore di Green Cross International.