Portogallo
L'Osservatore Romano
«Salvaguardare la vita umana in tutte le sue fasi, dal concepimento alla morte naturale; valorizzare la vita familiare e l’educazione dei figli, con un riferimento maschile e femminile nella generazione e nell’adozione; soddisfare le necessità primarie di educazione, salute, sicurezza sociale e lavoro; promuovere un’imprenditoria creativa e solidale; accogliere migranti e rifugiati». Sono queste, per il cardinale patriarca di Lisbona, Manuel José Macário do Nascimento Clemente, presidente della Conferenza episcopale portoghese, le urgenze che uno Stato, come quello lusitano, deve essere in grado di soddisfare.
Nel discorso inaugurale dell’assemblea plenaria che si sta svolgendo a Fátima, il porporato ha chiesto alle forze politiche di battersi per cause fondamentali in una società garante della dignità umana, come per la difesa della vita e la lotta alla povertà (occorre superare «le situazioni lampanti di disuguaglianza»), attraverso il sostegno delle categorie deboli quali i nascituri, le madri in attesa di un figlio, le famiglie. La parola d’ordine è «promozione del bene comune», attivando i due principi della sussidiarietà e della solidarietà, rispettando e stimolando l’iniziativa dei corpi intermedi della società, sempre «per il bene di tutti».
Le parole del patriarca di Lisbona sul tema della famiglia — riferisce Radio Vaticana — sono state interpretate anche come un riferimento, mai espresso esplicitamente, ai disegni di legge volti ad abrogare le modifiche in senso restrittivo della legge sull’aborto, introdotte a luglio dal precedente Governo, e a legalizzare le adozioni da parte di coppie formate da persone dello stesso sesso. Le proposte dovrebbero essere esaminate dal Parlamento il 19 novembre.
Il cardinale, nella prolusione, ha citato anche la lettera apostolica in forma di motuproprio del Papa, intitolata Mitis Iudex Dominus Iesus (sulla riforma del processo canonico per le cause di dichiarazione di nullità del matrimonio nel codice di diritto canonico), una materia che, ha detto, esige grande unità nei criteri di attuazione.
All’attenzione dei vescovi portoghesi — ha continuato Macário do Nascimento Clemente — ci sono poi altre priorità, come l’educazione, la salute, la sicurezza sociale, il lavoro, l’occupazione e la promozione di modelli di impresa solidale. Ha ricordato in proposito il comunicato finale della plenaria di primavera, nella quale i presuli, alla luce degli insegnamenti di Francesco, avevano sottolineato come «tutti abbiano da guadagnare» dall’applicazione dei principi del pensiero sociale cristiano. E ha passato in rassegna i temi al centro dell’incontro di Fátima: dall’accoglienza dei rifugiati alla visita ad limina dei vescovi portoghesi nel settembre scorso (durante la quale il Pontefice ha dato indicazioni preziose su come riavvicinare i giovani alla Chiesa), al recente sinodo sulla famiglia. All’esame dell’assemblea, inoltre, un documento sulla catechesi intitolato La gioia dell’incontro con Cristo, che propone un rinnovamento permanente in questo ambito inserito in comunità «vive e missionarie». I vescovi faranno, infine, il punto sulla preparazione delle celebrazioni (nel 2017) per il centenario delle apparizioni della Vergine ai tre pastorelli Lucia, Francisco e Giacinta, a Fátima.
L’8 dicembre comincerà il giubileo straordinario della misericordia indetto da Papa Francesco, evento che, ha spiegato il cardinale patriarca, sarà oggetto di riflessione e condivisione nelle diocesi. Si tratta di un tema importante, di una grande opportunità, che troverà pronta la Chiesa portoghese a dare attenzione e risposta. «Dove la Chiesa è presente, là deve essere evidente la misericordia del Padre. Nelle nostre parrocchie, nelle comunità, nelle associazioni e nei movimenti, insomma, dovunque vi sono dei cristiani, chiunque deve poter trovare un’oasi di misericordia», ha detto citando la Misericordiae vultus.
L'Osservatore Romano, 13 novembre 2015.
«Salvaguardare la vita umana in tutte le sue fasi, dal concepimento alla morte naturale; valorizzare la vita familiare e l’educazione dei figli, con un riferimento maschile e femminile nella generazione e nell’adozione; soddisfare le necessità primarie di educazione, salute, sicurezza sociale e lavoro; promuovere un’imprenditoria creativa e solidale; accogliere migranti e rifugiati». Sono queste, per il cardinale patriarca di Lisbona, Manuel José Macário do Nascimento Clemente, presidente della Conferenza episcopale portoghese, le urgenze che uno Stato, come quello lusitano, deve essere in grado di soddisfare.
Nel discorso inaugurale dell’assemblea plenaria che si sta svolgendo a Fátima, il porporato ha chiesto alle forze politiche di battersi per cause fondamentali in una società garante della dignità umana, come per la difesa della vita e la lotta alla povertà (occorre superare «le situazioni lampanti di disuguaglianza»), attraverso il sostegno delle categorie deboli quali i nascituri, le madri in attesa di un figlio, le famiglie. La parola d’ordine è «promozione del bene comune», attivando i due principi della sussidiarietà e della solidarietà, rispettando e stimolando l’iniziativa dei corpi intermedi della società, sempre «per il bene di tutti».
Le parole del patriarca di Lisbona sul tema della famiglia — riferisce Radio Vaticana — sono state interpretate anche come un riferimento, mai espresso esplicitamente, ai disegni di legge volti ad abrogare le modifiche in senso restrittivo della legge sull’aborto, introdotte a luglio dal precedente Governo, e a legalizzare le adozioni da parte di coppie formate da persone dello stesso sesso. Le proposte dovrebbero essere esaminate dal Parlamento il 19 novembre.
Il cardinale, nella prolusione, ha citato anche la lettera apostolica in forma di motuproprio del Papa, intitolata Mitis Iudex Dominus Iesus (sulla riforma del processo canonico per le cause di dichiarazione di nullità del matrimonio nel codice di diritto canonico), una materia che, ha detto, esige grande unità nei criteri di attuazione.
All’attenzione dei vescovi portoghesi — ha continuato Macário do Nascimento Clemente — ci sono poi altre priorità, come l’educazione, la salute, la sicurezza sociale, il lavoro, l’occupazione e la promozione di modelli di impresa solidale. Ha ricordato in proposito il comunicato finale della plenaria di primavera, nella quale i presuli, alla luce degli insegnamenti di Francesco, avevano sottolineato come «tutti abbiano da guadagnare» dall’applicazione dei principi del pensiero sociale cristiano. E ha passato in rassegna i temi al centro dell’incontro di Fátima: dall’accoglienza dei rifugiati alla visita ad limina dei vescovi portoghesi nel settembre scorso (durante la quale il Pontefice ha dato indicazioni preziose su come riavvicinare i giovani alla Chiesa), al recente sinodo sulla famiglia. All’esame dell’assemblea, inoltre, un documento sulla catechesi intitolato La gioia dell’incontro con Cristo, che propone un rinnovamento permanente in questo ambito inserito in comunità «vive e missionarie». I vescovi faranno, infine, il punto sulla preparazione delle celebrazioni (nel 2017) per il centenario delle apparizioni della Vergine ai tre pastorelli Lucia, Francisco e Giacinta, a Fátima.
L’8 dicembre comincerà il giubileo straordinario della misericordia indetto da Papa Francesco, evento che, ha spiegato il cardinale patriarca, sarà oggetto di riflessione e condivisione nelle diocesi. Si tratta di un tema importante, di una grande opportunità, che troverà pronta la Chiesa portoghese a dare attenzione e risposta. «Dove la Chiesa è presente, là deve essere evidente la misericordia del Padre. Nelle nostre parrocchie, nelle comunità, nelle associazioni e nei movimenti, insomma, dovunque vi sono dei cristiani, chiunque deve poter trovare un’oasi di misericordia», ha detto citando la Misericordiae vultus.
L'Osservatore Romano, 13 novembre 2015.