ONU
Educazione e rispetto dell’ambiente
L'Osservatore Romano
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Educazione ecologica, etica del dialogo e sviluppo sostenibile: questi i punti nodali del discorso di monsignor Francesco Follo, Osservatore permanente della Santa Sede presso l’Unesco, alla conferenza generale dell’organizzazione. Nel settantesimo anniversario della nascita dell’organizzazione, Follo ha sottolineato l’apprezzamento della Santa Sede per il ruolo internazionale dell’Unesco e per il suo impegno «a favore della pace durevole attraverso l’educazione, la cultura e le scienze, che consentono uno sviluppo permanente e integrale che a sua volta permette di abitare la Terra come una casa per tutte e per tutti».
In vista della conferenza di Parigi sul clima (dal 30 novembre all’11 dicembre), l’Unesco ha finora giocato una funzione determinante nella sensibilizzazione dell’opinione pubblica ai temi ambientali. L’agenzia dell’Onu — ha spiegato Follo — «cerca di aiutare le persone a comprendere l’impatto dell’attuale riscaldamento planetario e a familiarizzare soprattutto i giovani con il tema del riscaldamento globale» e questo perché solo attraverso l’educazione possono realizzarsi le grandi svolte.
In tal senso, «il pianeta Terra è un dono e un compito per tutti noi» e per questo «è necessario un atteggiamento umano che viene dal lavoro e dall’assunzione di responsabilità» nella consapevolezza che «le modalità con cui l’uomo tratta l’ambiente hanno un’evidente influenza sulle modalità con cui egli tratta se stesso e viceversa». Nella successione delle generazioni, «ognuna ha doveri nei confronti di quelle che verranno dopo, e il primo di questi doveri è quello di lasciare in eredità le condizioni di una vita umana sulla Terra degli uomini».
L'Osservatore Romano, 12 novembre 2015.
In vista della conferenza di Parigi sul clima (dal 30 novembre all’11 dicembre), l’Unesco ha finora giocato una funzione determinante nella sensibilizzazione dell’opinione pubblica ai temi ambientali. L’agenzia dell’Onu — ha spiegato Follo — «cerca di aiutare le persone a comprendere l’impatto dell’attuale riscaldamento planetario e a familiarizzare soprattutto i giovani con il tema del riscaldamento globale» e questo perché solo attraverso l’educazione possono realizzarsi le grandi svolte.
In tal senso, «il pianeta Terra è un dono e un compito per tutti noi» e per questo «è necessario un atteggiamento umano che viene dal lavoro e dall’assunzione di responsabilità» nella consapevolezza che «le modalità con cui l’uomo tratta l’ambiente hanno un’evidente influenza sulle modalità con cui egli tratta se stesso e viceversa». Nella successione delle generazioni, «ognuna ha doveri nei confronti di quelle che verranno dopo, e il primo di questi doveri è quello di lasciare in eredità le condizioni di una vita umana sulla Terra degli uomini».
L'Osservatore Romano, 12 novembre 2015.