Kenya
I vescovi del Kenya in vista della visita del Papa. Occasione di unità
L'Osservatore Romano
L’ormai imminente visita del Papa in Kenya, dal 25 al 27 novembre prossimi, sarà occasione di unità, rinnovamento e consolidamento dei valori che sono alla base della comunità nazionale. È quanto auspicano i presuli del Paese dell’Africa orientale in un documento diffuso nel corso dei lavori della loro assemblea plenaria.
Un messaggio che invita a cogliere nella «storica visita» del Pontefice, per la quale «è cominciato il conto alla rovescia», un «momento privilegiato» per ripensare in modo ancora più profondo i valori condivisi e i rapporti della comunità credente con le istituzioni. Di qui l’auspicio che la presenza di Papa Francesco possa portare quei «benefici spirituali di cui abbiamo bisogno per crescere come una nazione unita, forte nella fede e radicata nell’amore di Dio».
In particolare, i presuli mettono in evidenza il primato della dignità umana. «Mentre ci prepariamo ad accogliere il Santo Padre, questo momento può essere per noi occasione per riflettere su ciò che possiamo fare per trasformare questo Paese nel Kenya che vogliamo; un Paese in cui è rispettata la dignità di ogni persona, dove viviamo insieme come fratelli e sorelle, a prescindere dalla nostra etnia, o luogo di provenienza». Un Paese, prima di tutto, dove le risorse «sono condivise equamente, soprattutto nelle aree più trascurate ed emarginate; un Paese dove c’è la tolleranza religiosa e il rispetto per le persone».
Non solo, per i presuli l’arrivo del Pontefice offre anche l’opportunità di riflettere su «quei valori che sono il fondamento della nostra Nazione, per la quale i nostri antenati hanno lottato e sacrificato le loro vite. Riflettiamo sui valori del duro lavoro e dell’onestà, sul valore della integrità e della responsabilità, dell’unità nazionale e del rispetto dello Stato di diritto». Di conseguenza, i vescovi ricordano come sia responsabilità comune a tutti i cittadini quella di combattere contro tutto ciò che minacci tali valori. «Dobbiamo affrontare — sostengono — la “ferita aperta” della corruzione, l’accresciuto saccheggio dalle casse pubbliche. Dobbiamo stare in guardia contro affermazioni sconsiderate e irresponsabili che possono incitare alla violenza e promuovere il rispetto per le leggi». In questo senso, i presuli chiedono anche di elevare gli standard del sistema scolastico ed educativo e di rafforzare, anche tramite una nuova normativa, la collaborazione con lo Stato.
L'Osservatore Romano, 10 novembre 2015.
I vescovi del Kenya in vista della visita del Papa. Occasione di unità
L'Osservatore Romano

Un messaggio che invita a cogliere nella «storica visita» del Pontefice, per la quale «è cominciato il conto alla rovescia», un «momento privilegiato» per ripensare in modo ancora più profondo i valori condivisi e i rapporti della comunità credente con le istituzioni. Di qui l’auspicio che la presenza di Papa Francesco possa portare quei «benefici spirituali di cui abbiamo bisogno per crescere come una nazione unita, forte nella fede e radicata nell’amore di Dio».
In particolare, i presuli mettono in evidenza il primato della dignità umana. «Mentre ci prepariamo ad accogliere il Santo Padre, questo momento può essere per noi occasione per riflettere su ciò che possiamo fare per trasformare questo Paese nel Kenya che vogliamo; un Paese in cui è rispettata la dignità di ogni persona, dove viviamo insieme come fratelli e sorelle, a prescindere dalla nostra etnia, o luogo di provenienza». Un Paese, prima di tutto, dove le risorse «sono condivise equamente, soprattutto nelle aree più trascurate ed emarginate; un Paese dove c’è la tolleranza religiosa e il rispetto per le persone».
Non solo, per i presuli l’arrivo del Pontefice offre anche l’opportunità di riflettere su «quei valori che sono il fondamento della nostra Nazione, per la quale i nostri antenati hanno lottato e sacrificato le loro vite. Riflettiamo sui valori del duro lavoro e dell’onestà, sul valore della integrità e della responsabilità, dell’unità nazionale e del rispetto dello Stato di diritto». Di conseguenza, i vescovi ricordano come sia responsabilità comune a tutti i cittadini quella di combattere contro tutto ciò che minacci tali valori. «Dobbiamo affrontare — sostengono — la “ferita aperta” della corruzione, l’accresciuto saccheggio dalle casse pubbliche. Dobbiamo stare in guardia contro affermazioni sconsiderate e irresponsabili che possono incitare alla violenza e promuovere il rispetto per le leggi». In questo senso, i presuli chiedono anche di elevare gli standard del sistema scolastico ed educativo e di rafforzare, anche tramite una nuova normativa, la collaborazione con lo Stato.
L'Osservatore Romano, 10 novembre 2015.