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“Lo stile di sinodalità emerso da Firenze dovrebbe impararlo anche il governo”. Lo ha detto il segretario generale della Cei, mons. Nunzio Galantino, durante lo speciale ‘Siamo Noi’ su Tv2000 dedicato al Convegno ecclesiale di Firenze.
“Alla sinodalità ci si educa – ha aggiunto mons. Galantino - non è un cromosoma che ci viene regalato. Ci si educa al dialogo, all’ascolto, alla pazienza e molte volte è faticoso. Da Firenze esce una sfida ad educarci, ad essere più sinodali, a camminare tutti quanti insieme”.
“La sinodalità – ha concluso il segretario generale della Cei - è sicuramente una parola ecclesiastica” ma si traduce anche in “ascolto, dialogo rispettoso e attenzione alla concretezza”.

Governo, mons. Galantino: “Non si dispensi da aiuto a poveri”
Segretario generale Cei: “Per un cristiano fare politica significa mettere i piedi in strada”.  “Stiamo attenti a evitare che lo Stato e il governo pensino di potersi dispensare” dall’aiuto ai poveri. Lo ha detto il segretario generale della Cei, mons. Nunzio Galantino, durante lo speciale ‘Siamo Noi’ su Tv2000 dedicato al Convegno ecclesiale di Firenze.
“Quegli uomini e donne che dormono sotto i porticati – ha aggiunto mons. Galantino - devono sicuramente prima interpellare la Chiesa ma anche la politica. La carità non esclude la sussidiarietà. Noi non possiamo sostituire nessuno, altrimenti lavoriamo per sentirci bravi ed evangelici ma non abbiamo fatto fare quel passo avanti che chi ha responsabilità di governo deve avere. La stessa responsabilità che lo Stato ha per la formazione e la scuola la deve avere anche per chi dorme per strada”.
“Per un cattolico fare politica – ha concluso mons. Galantino - significa prima di tutto capire che non esiste un cristianesimo che si vive solo nelle sagrestie. Non parlo di un luogo fisico ma di una mentalità. Fare politica per un cristiano significa mettere i piedi in strada”.
Papa, mons. Galantino: “Gente ami parroci e vescovi come Francesco”
“C’è il pericolo che la gente ami troppo Papa Francesco e non ami alla stessa maniera il proprio parroco o vescovo”. Lo ha detto il segretario generale della Cei, mons. Nunzio Galantino, durante lo speciale ‘Siamo Noi’ su Tv2000 dedicato al Convegno ecclesiale di Firenze.
“E’ bellissimo – ha aggiunto mons. Galantino - che la gente ami Francesco ma sogno il momento in cui non ci sarà più il bisogno di partire da lontano per venire a Roma perché le stesse cose che dice Papa Francesco e il suo esempio la gente lo ritrovi nel proprio parroco e vescovo”.
Convegno Firenze, mons. Galantino: “Cei non emanerà regole su metodo sinodale”
Segretario generale Cei: “Papa ci ha dato gli strumenti per far uscire Chiesa italiana dalle secche”. “Mi auguro che tutti quanti abbiano sentito bene le parole del Papa. Non bisogna aspettarsi che la Conferenza episcopale italiana dopo il Convegno ecclesiale emani le regole di vita su come sperimentare il metodo sinodale”. Lo ha detto il segretario generale della Cei, mons. Nunzio Galantino, durante lo speciale ‘Siamo Noi’ su Tv2000 dedicato al Convegno ecclesiale di Firenze.
“Il dopo-Firenze – ha spiegato mons. Galantino - non comincia con un nuovo documento, non faremo discorsi sul discorso del Papa perché chi fa questo tradisce lo spirito di Francesco. Il Pontefice ha detto ‘vi ho dato il compito non di discutere ma di mettere in pratica con stile sinodale’. Il primo compito che ci ha dato il Papa è di convertirci alla sinodalità cioè convertirci al dialogo. Bisogna mettersi in ascolto senza ricette pronte in tasca. Il Papa ci ha messo in mano ciò di cui abbiamo bisogno come Chiesa italiana per uscire dalle secche nelle quali ci siamo cacciati, non per colpa nostra ma perché quella era la cultura. Una cultura tremendamente illuministica in cui bisognava conoscere tutto subito”.
“Un prete o un vescovo che diventa un semplice replicante, anche di cerimonie sacre”, ha ribadito mons. Galantino, “non va da nessuna parte perché gli manca la vita, la passione e la vera liturgia”.
“Come sacerdoti, vescovi e credenti in questi giorni – ha concluso mons. Galantino - stiamo sicuramente soffrendo. Di fronte a certi fatti c’è solo da vergognarsi”.
Papa, mons. Galantino: “Chiesa accidentata non è meno salda nella fede”
Segretario generale Cei: “Chi si sporca le mani con i poveri rappresenta la Chiesa”. “La Chiesa accidentata di Papa Francesco non è meno salda nella fede”. Lo ha detto il segretario generale della Cei, mons. Nunzio Galantino, durante lo speciale ‘Siamo Noi’ su Tv2000 dedicato al Convegno ecclesiale di Firenze.
“C’è una Chiesa che si sente salda – ha proseguito mons. Galantino - solo perché sta nell’ambito dell’ortodossia cioè sa dire bene la dottrina. Ma la dottrina detta bene la sapeva dire anche il diavolo. Stare con i poveri è veramente essere Chiesa, non come chi si veste da piccolo faraone e celebra le proprie cerimonie”.
“Ci sono tanti sacerdoti, vescovi e laici – ha sottolineato il segretario generale della Cei - che lo stile di Francesco lo vivevano già ma c’era una certa frangia di Chiesa che purtroppo vedeva queste persone come se non fossero la vera Chiesa. Il Papa sta dicendo invece che quelli che si sporcano le mani con i poveri sono la vera Chiesa. Che ci faccio con gente che celebra le cerimonie senza sporcarsi mai e si preoccupa delle pieghe del vestito. Questa non è Chiesa”.